giovedì 9 marzo 2017

Respirare nel dolore

Nonostante tutto ciò che viene letto, ascoltato e studiato nei corsi di Risveglio, sui libri in materia e sui siti internet dedicati, molte persone ancora faticano ad applicare la pratica dello stare nel dolore.

In teoria basterebbe osservarlo in silenzio, sforzandosi di non giudicarlo, né giustificarlo o agganciarsi ad esso con la mente sentendosene vittima. 

Ma ancora, molti chiedono: Come si fa? Non ci riesco.

Allora provate a respirare nel dolore. Respirate il dolore. Con ogni boccata d'ossigeno sentitelo pulsare, far male. E sentite la vostra consapevolezza carezzarlo con ogni respiro. Andate a toccarlo con i vostri polmoni pieni di aria, e poi espiratelo. Fate questo per un po'. 

L'ossigeno porta luce, l'atto in sé di respirare intenzionalmente porta presenza. Il dolore pian piano, dopo essere stato toccato, svanisce. 

Nel dolore - Autoritratto dell'autrice
Il respiro espande ciò che noi stiamo contraendo, trattenendo. Una cattiva respirazione porta a ripetere gli stessi schemi di pensiero.

Può darsi che si abbia bisogno di farlo più volte, magari a distanza di tempo, quando il dolore tende a riemergere. Se è vecchio e incrostato dentro di noi non basterà una volta sola, ma per esperienza posso testimoniare che il respirare dentro il dolore porta chiarezza, distacco, lasciar andare fino al dissolvimento totale.

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