lunedì 2 marzo 2015

La morte dell'Ego

Mi piace pensare che, tra le tante interpretazioni esoteriche possibili, la morte di Gesù in croce sia anche una bella metafora della morte dell'Ego.

In fondo, sappiamo che già in miti antichi alcune divinità erano morte e risorte come Osiride, Horus, Dioniso, Tammuz. Gli studiosi interpretano questa morte e resurrezione come simbolo dell'avvicendarsi delle stagioni. Il 22 dicembre il sole è nel punto più basso all'orizzonte e lì resta per tre giorni, in prossimità di una costellazione denominata la Croce del Sud. Il 25 dicembre si muove verso nord, quasi a salire sulla croce. Questo spiegherebbe anche l'origine della croce celtica, così diffusa in Irlanda: una croce cerchiata, ovvero il sole su di essa.


Gesù, Ted Neeley - Foto delll'autrice
Al di là dell'interpretazione cristiana, poi, è interessante soffermarsi a pensare che, come spiega in maniera magistrale Eckhart Tolle, il nostro Ego è terrorizzato dall'annientamento, è sempre lì in agguato sulla difensiva, vuole restare vivo a tutti i costi ed escogita i modi più sottili per ingannarci.
La morte dell'Ego è passare attraverso la paura dell'annientamento per scoprire che senza siamo più vivi che mai, siamo noi stessi. Il Regno dei Cieli si schiude quando ci arrendiamo a questa morte. Non c'è più nulla da combattere, di cui temere. 
Bisogna solo attraversare il ponte di dolore messo in piedi dall'Ego stesso. E' questo che fa più paura: passare attraverso il dolore. Salire al Golgota.

Tutto il resto è pace. La resurrezione: torniamo a noi stessi, alla purezza dei senza-Ego. 

1 commento:

  1. Grazie ...
    ogni testimonianza
    quando allude alla Sua fragranza
    è un Vangelo, un messaggio di speranza ...
    https://amicidimauro.wordpress.com/sono-io/

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